Industrializzazione dell'Unione Sovietica

Costruzione della centrale idroelettrica Dnieper nel 1931

L'industrializzazione nell'Unione Sovietica è stato un processo di accelerazione della costituzione del potenziale industriale dell'Unione Sovietica, intrapreso tra maggio 1929 e giugno 1941, per ridurre il ritardo della sua economia rispetto agli stati capitalisti sviluppati.

Il compito ufficiale dell'industrializzazione fu la trasformazione dell'Unione Sovietica da uno stato prevalentemente agricolo a uno stato fortemente industriale. L'inizio dell'industrializzazione socialista come parte integrante del "triplice compito di una radicale riorganizzazione della società" (industrializzazione, centralizzazione economica, collettivizzazione dell'agricoltura e rivoluzione culturale) è stato stabilito dal primo piano quinquennale per lo sviluppo del economia nazionale, durato dal 1928 al 1932.

In epoca sovietica, l'industrializzazione era considerata una grande impresa.[1] La rapida crescita della capacità di produzione e del volume di produzione dell'industria pesante venne ritenuta di grande importanza per garantire l'indipendenza economica dai paesi capitalisti e rafforzare la capacità di difesa militare.[1] L'obiettivo venne raggiunto, tanto che durante la Grande Guerra Patriottica l'industria sovietica dimostrò di essere superiore all'industria della Germania nazista.[2] Dalla fine degli anni 1980 vi sono state delle discussioni sul costo di tale processo che ne hanno anche messo in dubbio i risultati e le conseguenze a lungo termine per l'economia e la società sovietiche. Tuttavia, le economie di tutti gli stati post-sovietici sono ancora basate sul sistema industriale creato nel periodo sovietico.

  1. ^ a b Program of the Communist Party of the Soviet Union. 1961
  2. ^ Industrialization // Great Soviet Encyclopedia: [in 30 volumes] / editor-in-chief Alexander Prokhorov – 3rd edition – Moscow: Soviet Encyclopedia, 1969–1978

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